Flash e IE6: bug doppio clic?
Dopo le ultime patch rilasciate da Microsoft per Internet Eplorer 6 iniziano le discussioni online sul nuovo obbligo di attivazione manuale dei filmati Flash e più in generale degli “active content” (Shockwave, Acrobat, Media Player, etc) presenti nelle pagine web.
Si tratta in effetti di problema da non sottovalutare perché rende scomodo l’utilizzo della maggior parte dei file in Flash presenti sulle pagine di Internet; tali filmati comprendono anche menu, video, banner, etc cioé zone del sito spesso importanti per la fruizione del contenuto. La patch “incriminata” è di febbraio 2006 e, seppur facoltativa, è già presente sulla maggior parte dei browser di Microsoft e presumibilmente sarà integrata nei successivi.
Cosa cambia di preciso? Dopo aver aggiornato il browser basta navigare qualche minuto per accorgersi del problema: con il primo clic sul filmato Flash viene chiesta solo l’autorizzazione ad attivare il controllo, poi con i successivi clic si può interagire, come al solito, sul filmato. In sostanza bisogna fare un clic in più (il primo) a cui seguirà un messaggio di conferma poco comprensibile alla maggior parte delle persone (parla di un ActiveX). E la diminuzione della fiducia nel sito è solo una delle possibili conseguenze negative.
Tuttavia l’aggiornamento che integra questa funzionalità di Internet Explorer 6 non comprende un bug, si tratta infatti di un comportamento voluto da Microsoft. La scelta è dovuta alla causa che Eolas ha intentato contro l’azienda di Bill Gates – si parla di un valore di 497 milioni di dollari – per la violazione di un brevetto sulle funzionalità embedded (e l’attivazione manuale scelta da Microsoft permette di evitare il pagamento di royalty). Su Google si possono trovare diverse news in merito.
Tra l’altro le applicazioni soggette a questo problema sono ben più di una, infatti oltre ad Internet Explorer, Microsoft fornisce questo elenco: Windows Explorer, MSN Explorer, AOL® Explorer, AOL® 8.0, AOL® 9.0, CompuServe 2000, AIM®, NetCaptor, Browse3D, Macromedia Dreamweaver, Macromedia Contribute, Netscape® 8 (se utilizza Internet Explorer come motore di rendering).
Fortunatamente molti webmaster ed agenzie di advertising hanno iniziato a modificare le loro pagine ed i loro sistemi, seguendo le indicazioni di Adobe (subito mobilitata per offrire la soluzione tecnica che la vedeva indirettamente implicata), quelle di Microsoft o adattando il codice ad esempio già funzionanti (cioé via javascript o file esterni). Se anche voi avete qualche tag embed, object o applet nelle vostre pagine conviene che iniziate subito a ritoccare il codice come indicato nei workaround.

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